I SEGNALATI 2022

“SCRITTO NEL GHIACCIO”

 di Carlo Barbante (ed. Il Mulino)

 

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA

«Con “Scritto nel ghiaccio” il chimico veneto Carlo Barbante ci accompagna in un viaggio dalle Alpi alle calotte polari alla scoperta dei segreti climatici del passato contenuti nella neve e nel ghiaccio antico. Un tema che avrebbe entusiasmato Mario Rigoni Stern, così attento all’osservazione dell’ambiente invernale. L’epopea scientifica, narrata in prima persona dall’Autore che ha frequentato basi di ricerca antartiche remote e dal clima severissimo, assume anche un valore etico che risuona con altri due punti di riferimento di Rigoni Stern: la salvaguardia ambientale e climatica e la concordia tra i popoli, ben evidenziata dalla cooperazione internazionale tra ricercatori».

LA BIOGRAFIA

Carlo Barbante, feltrino, è Direttore dell’Istituto di Scienze Polari del CNR e docente all’Università Ca’ Foscari Venezia; si occupa da anni di ricostruzioni climatiche ed ambientali e dello sviluppo di metodologie analitiche innovative in campo ambientale e biologico. Premiato di recente con l’Advanced Grant dell’European Research Council ha partecipato a numerose spedizioni e campagne di prelievo in aree polari e nelle Alpi ed è coordinatore di progetti di ricerca nazionali ed internazionali, nonché autore di oltre 290 pubblicazioni in importanti riviste scientifiche. Col libro “Scritto nel ghiaccio. Viaggio nel clima che cambia” edito dal Mulino, ricostruisce quanto accaduto nei secoli nel clima terrestre a partire dalla tracce nascoste nelle profondità dei ghiacci dell’Antartide.

 INTERVISTA

 

“LES TRIBULATIONS D’UNE SCIENTIFIQUE EN MONTAGNE”

 di Adeline Loyau (ed.  Glènat)

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA

«Un appassionato e coinvolgente diario di campo ci guida attraverso le difficoltà, gli ostacoli, le frustrazioni ma anche le piccole grandi gioie della ricerca in montagna. Quello in cui la biologa e ricercatrice francese Adeline Loyau ci porta è un viaggio attraverso i Pirenei nel tentativo di studiare e comprendere ciò che in questo momento di crisi climatica e ambientale sta minacciando le popolazioni di anfibi. Questi animali, i primi vertebrati a popolare l’ambiente terrestre, sono sopravvissuti alle maggiori estinzioni: che cosa li sta mettendo in crisi nell’era in cui l’essere umano la fa da padrone? La ricerca con la fauna selvatica dei Pirenei ci riporta alle nostre Alpi e all’interesse che Mario Rigoni Stern ha sempre nutrito nei confronti degli animali selvatici, protagonisti di tanti racconti ed elementi fondamentali degli ecosistemi montani».

LA BIOGRAFIA

Adeline, nata nel 1977 a Brie, è laureata in Ecosistema e Biologia delle popolazioni e in Etologia, e ha svolto un dottorato di ricerca in Ecologia comportamentale al Museo di storia naturale di Parigi. Specialista in comportamento animale e malattie della fauna selvatica è ricercatrice associata nel laboratorio di Ecologia funzionale e ambiente di Tolosa, e ha pubblicato una quarantina di articoli scientifici. “Le tribolazioni di uno scienziato in montagna” – in cui prendendo spunto dalle sue ricerche sull’estinzione di intere popolazioni di anfibi sui Pirenei ne racconta le implicazioni per altre specie, inclusi gli esseri umani, e descrive anche con umorismo le complicazioni del fare ricerca in alta quota – è il suo primo libro, già premiato col Pyrenean Book Prize.

VIDEO

 

“L’OMBRA DEI WALSER”

di Annalina Molteni (ed. Monterosa)

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA

«La “Questione Walser” da cinquant’anni a questa parte attrae l’attenzione degli studiosi. I coloni medievali evocati da Annalisa Molteni – insediati intorno al Monte Rosa e nelle valli delle Alpi centro/occidentali a seguito di favorevoli congiunture geo-politiche e micro-climatiche – sono i protagonisti del suo romanzo “L’ombra dei Walser”. L’autrice con scrittura fluida e avvincente descrive personaggi e luoghi unendo l’invenzione letteraria a documentati riferimenti geo-storici ed etnografici. L’epopea degli uomini delle “Alpi Somme”, che la ricerca storiografica ha fatto emergere dopo una lunga e ingiustificata rimozione, può così essere conosciuta in una prospettiva nuova e originale. Il romanzo coglie pienamente lo spirito del Premio nell’evidenziare un aspetto importante della multiforme cultura alpina. Una civiltà che si manifesta attraverso la presenza di minoranze linguistiche di nicchia all’interno del variegato spazio geografico delle Alpi di cui gli stessi Cimbri di Mario Rigoni Stern sono espressione».

LA BIOGRAFIA

Medico veterinario, specializzata in medicina del cavallo, ha anche un master in  Comunicazione e giornalismo scientifico e inoltre è docente abilitata di italiano agli stranieri, in questo momento in particolare ai rifugiati ucraini. Annalina Molteni è una scrittrice molto prolifica. Ha all’attivo tra gli altri anche un libro, “Il Walser dell’imperatore”, che l’ha portata tre anni fa nella top ten del nostro premio, oltre a farle vincere il  Riconoscimento della critica al Premio Stresa. “L’ombra dei Walser” racconta la scoperta da parte di un ragazzo di un villaggio nascosto, in cui il tempo scorre in maniera diversa, scandito dall’alternanza della luce e dell’ombra e dalle antiche tradizioni del popolo Walser. E poi c’è la dimensione del viaggio che il protagonista condurrà insieme a un amico  alla ricerca del passato e del presente del piccolo borgo.

INTERVISTA

 

MENZIONE SPECIALE

 FEMINES. DONNE DEL LATTE. GESTI E LUOGHI TRA PRESENTE E MEMORIA

di Ulderica Da Pozzo (ed. Forum)

LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA

 «Un’immagine a volte racconta più di tante parole: è quello che sentiamo nell’intenso racconto fotografico dell’antropologa Ulderica Da Pozzo. Sguardi, mani, luoghi e oggetti ci invitano a entrare in punta di piedi nel passato e nel presente di gesti antichi che hanno dettato il ritmo quotidiano del lavoro femminile. Una menzione speciale va dunque a un libro che, in un linguaggio diverso da narrativa e saggistica, ci riporta nel mondo raccontato da Mario Rigoni Stern, un mondo da conoscere, riconoscere e valorizzare anche nei nostri giorni».

LA BIOGRAFIA

Fotografa professionista, udinese, Ulderica Da Pozzo collabora con varie testate nazionali e regionali e con gli enti territoriali preposti alla promozione della cultura e del turismo. Alterna all’attività professionale lavori di ricerca sui quali sono state realizzate numerose mostre. Ha all’attivo numerosi volumi, opere monografiche e DVD.